martedì 2 settembre 2014

Poliammide


Si usa soprattutto per capi di lingeria, collant, calzini e capi sportivi. Si usa anche in piccole proporzioni misto a lana per conferire una maggiore stabilità dimensionale al capo. Per uso domestico in tappeti e tappezzerie.

LAVAGGIO
Sono fibre oleofile (attraggono il grasso).
È meglio in acqua con detersivo neutro e alcalino (sgrassa bene). Non usare candeggina. Le temperatura adeguata per lavarle è fino ai 30°, in lavatrice con pochi capi.
È consigliato l’uso dell’ammorbidente.

ASCIUGATURA
Si possono asciugare all’aria o nell’asciugatrice usando un programma leggero. Si asciugano completamente, non c’è bisogno che restino umide per stirarle.

STIRATURA
È meglio non stirarle. Se fosse necessario stirare massimo a 110° (corrispondente a un punto sul ferro). È raccomandabile che i capi si asciughino dalla parte interna. 

mercoledì 23 luglio 2014

Esiste una ricetta per fissare i colori dei panni da lavare?

Molte volte compriamo roba dai colori forti e abbiamo paura a lavarli perché pensiamo che possano scambiare o perdere il colore. In effetti questo succede  quasi sempre, per cui non bisogna “abusare” dei lavaggi perché attualmente, nonostante utilizziamo i migliori detergenti, la realtà è che la roba va perdendo colore ad ogni lavaggio. La prima volta che laviamo questi indumenti “rischiosi”, lo faremo a mano, per assicurarci della solidità dei colori…sempre in acqua fredda. Ma poi in che modo possiamo fissare il colore? Qui ti diamo una ricetta. Metti la roba in un catino o in un secchio con la seguente miscela e lasciala in ammollo per un ora.
Foto:omo.cl

½ chilo di sale (grosso)
½ litro di aceto
2 litri di acqua
Se va tutto bene il colore si fisserà, ma questo non vuol dire che non perderà mai più il colore, come già sai tutto dipende dal tipo di tintura usata. Ci sono alcune tinture che non sono solide e allora la roba appare vecchia già dopo due o tre lavaggi. Se hai dubbi prova questa soluzione per fissare il colore… 

giovedì 10 luglio 2014

Tutto sui colorante delle stoffe

Foto:tomatesenelbalcón
Quale è il processo di tintura della stoffa?
La fibra tessile si può colorare prima di realizzare il filato, ma la maggior parte dei tessuti si tingono dopo avere elaborato il tessuto. Molti coloranti naturali richiedono l’uso di sostanze chimiche chiamate mordenti per fissare il colorante alla fibra tessile. Anticamente si usava il tannino proveniente da fegato, sale, allume naturale, aceto, ecc. molti mordenti e alcuni degli stessi coloranti emanano forti odori e per questo molte grandi tintorie spesso si trovavano in zone lontane dal centro delle città.

Cosa sono i colori solidi?
Affinché una tela abbia un colore fermo, il colorante deve penetrare nella fibra e combinarsi chimicamente con essa. Si dice che un colorante è solido quando è resistente.
La solidità del colorante dipende da tre fattori: naturalezza chimica del colorante, modo di unione con la tela e tipo di tintura. Se il colore è solido non sarà attaccato da nessun fattore esterno. Parliamo di colori poco solidi e di colori solidi. Senza dubbio è necessario specificare a quale tipo di solidità ci riferiamo: solidità all’acqua, alla luce, allo sfregamento, al percloroetilene, a altri solventi, ecc. La parola “solidità” non è sinonimo di ”buono o cattivo fissaggio”. Un colorante può essere fissato molto bene nella tintura (se il processo di tintura è stato fatto correttamente) ma può avere poca solidità all’acqua, per esempio. La solidità di un colorante si misura da 1 a 5. una volta tessuta una stoffa,si può conoscere la solidità che ha nei confronti dell’acqua, del percloroetilene, della luce, ecc. Se si applica un fissante alla stoffa colorata la solidità può aumentare. Per provare se il colore di una stoffa è solido si può leggere qui di seguito.

In cosa consiste la colorazione irregolare di un tessuto?
A volte i capi che compriamo hanno degli errori di colore; prima di comprare vale la pena osservare attentamente se il colore è uguale su tutta la stoffa, se ci sono punti o zone più sbiaditi o se ci sono irregolarità che si notano molto. Se non ce ne accorgiamo, in seguito si potrebbero presentare vari errori dovuti a differenti cause. In alcuni casi, se vediamo che dopo il lavaggio il colore è molto cambiato, potrebbe non essere un nostro sbaglio, ma una stoffa già colorata male.
Le cause di tali irregolarità possono essere molto varie:
1. Un primo caso è dovuto alla struttura irregolare di quasi tutto il tessuto o del filato
2. Oppure può essere la preparazione sbagliata della colorazione del tessuto,in particolare dovuta ad un errore nel processo tecnologico prescritto in ogni fase della pre-preparazione, o ad un residuo nella mescola, misure sbagliate di detergenti, acidi,alcalini o altre preparazioni supplementari. Possiamo anche citare l’umidità irregolare dei prodotti, la loro deformazione, cambio di densità, ecc.
3. Nel terzo gruppo ci sono i difetti causati dalla stessa colorazione. Per esempio, l’uso scorretto di una macchina, degli elementi guida o delle sagome, la cattiva preparazione del bagno di tintura,la cattiva qualità dell’acqua o di altri additivi, ecc. I prodotti risultanti possono avere righe o strisce (difetto originato probabilmente durante la fresatura o la tessitura), punti più chiari o più scuri o pigmentazione locale. I prodotti possono avere grinze derivanti dalla colorazione irregolare. I punti localizzati possono essere causati dalle macchie di tinta, da acido o altri composti. I difetti strutturali possono essere causati dalla torcitura del tessuto.

martedì 1 luglio 2014

Consigli per il lavaggio a mano

Prima del lavaggio suddividiamo il bucato in base al colore: da una parte i capi bianchi e di colori chiari e dall’altra i colori scuri (nero, azzurro, marrone, ecc). Inoltre bisogna lavare separatamente – ognuno da solo – i capi con dei colori non resistenti e quelli che si lavano per la prima volta. Per esempio ci sono le pashmine con colori forti come rosso o verde che già sappiamo che stingeranno. Fatto questo, trattiamo le macchie e le zone molto sporche come colli e polsini…

Consigli per lavaggio a mano:

  1. Abitualmente usiamo acqua tiepida e sapone per capi delicati, cioè neutro, NON alcalino.
  2. Mettere in una bacinella o in un catino un po’ di detergente, nella quantità indicata sulla confezione, …per 3, 4 o 5 litri di acqua. Si scioglie bene agitando la mano. Se non è ben sciolto, il detersivo può lasciare delle macchie, per esempio sulla seta.
  3. Mettiamo i capi nell’acqua e sapone e lasciamoli in ammollo per 3 o 5 minuti al massimo. Con le mani spingiamo i capi in modo che l’acqua e il sapone penetrino in maniera uniforme. Per la lana e per la seta evitiamo questo passaggio, non conviene lasciarle in ammollo. La lana si può premere e per la seta basta alzare e abbassare varie volte il capo nell’acqua e sapone.
  4. Se necessario strofiniamo qualche zona delicatamente senza torcere o strizzare in modo eccessivo.
  5. Sciacquiamo completamente con acqua tiepida fin quando l’acqua non risulta pulita, cambiandola varie volte.
  6. In alcuni casi è bene usare un asciugamani per togliere l’eccesso di umidità, per esempio con il jersey, le calze e la biancheria intima delicata. Si appendono ad asciugare solo quei capi che non si deformano con il peso dell’acqua.


martedì 13 maggio 2014

Ti piace l’ammorbidente che usi? Come scegliere un buon ammorbidente?

Foto: dolcecasabiancheriait

Perché usare o non usare l’ammorbidente? Leggendo su questo argomento la rivista Eroski ho scoperto le cose di cui bisogna tener conto nel momento in cui scegliere un ammorbidente…
L’ammorbidente si commercializza disciolto in acqua e si aggiunge in forma liquida in lavatrice. Gli ingredienti più importanti che lo compongono sono i tensioattivi cationici, generalmente di tipo ammonio quaternario. Questi tensioattivi aderiscono alle fibre del tessuto dandogli morbidezza, volume, spugnosità e donando proprietà antistatica. Un buon ammorbidente deve dare una piacevole sensazione ai tessuti e un profumo attraente.

Da cosa dipende il potere ammorbidente?
Così come, se cerchiamo un buon detergente vogliamo che lavi bene, allo stesso modo nel caso dell’ammorbidente, vogliamo che il bucato sia morbido. La maggiore parte di un ammorbidente è costituito da acqua e tensioattivi cationici. Ma nella sua composizione entrano anche elementi come sali minerali e coloranti che non incidono per nulla nel reale potere di ammorbidire.

È influente se è più o meno liquido?
Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, un ammorbidente più vischioso non ha una proporzione maggiore di materia attiva, per essere quindi più efficace. Un prodotto meno vischioso si dosa con maggior facilità, si diluisce meglio nell’acqua, ostruisce meno la lavatrice e si perde meno prodotto nel travaso. Gli ammorbidenti concentrati hanno una maggiore percentuale di tensioattivi cationici.
Riguardo al suo pH, si consideri che è migliore un ammorbidente leggermente acido – tra 4 e 4,6 – per neutralizzare l’alcalinità dei detergenti durante il risciacquo finale.

Vuoi che il bucato abbia un buon profumo?
L’aroma è un aspetto fondamentale in un ammorbidente. Io personalmente cerco di usare sempre meno l’ammorbidente, ma quando lo uso è perché noto che il bucato è più morbido e anche per il profumo. Ho letto molto al riguardo e sembra che, contrariamente a quello tutti credono, un profumo maggiore non significa che il prodotto deterga meglio, né che ammorbidisca di più. Se ora lo uso meno è certo per una questione economica…ma anche perché il sapone che uso per i capi di lana ha un buon profumo e ha incorporato l’ammorbidente.

L’ammorbidente serve per tutti i tessuti?
È meglio non usarlo per fibre naturali come lino e viscosa (che è chimica ma di polimero naturale), perché toglie l’appretto naturale che possiedono. Si consiglia l’uso per lana, acrilico, poliestere, poliammide. Su questi tessuti notiamo che dà morbidezza e previene la formazione di grinze. I capi di lana e acrilici non occorre stirarli se si stendono ad asciugare su un asciugamani. Per quelli di poliestere e poliammide possiamo usare l’ammorbidente per eliminare la carica elettrostatica e non si stirano, a meno che non escano da un’asciugatrice.

sabato 19 aprile 2014

Tutto sui capi colorati (2)

Foto: thesourcingplace.com
Quale è il processo di tintura della stoffa?
La fibra tessile si può colorare prima di realizzare il filato, ma la maggior parte dei tessuti si tingono dopo avere elaborato il tessuto. Molti coloranti naturali richiedono l’uso di sostanze chimiche chiamate mordenti per fissare il colorante alla fibra tessile. Anticamente si usava il tannino proveniente da fegato, sale, allume naturale, aceto, ecc. molti mordenti e alcuni degli stessi coloranti emanano forti odori e per questo molte grandi tintorie spesso si trovavano in zone lontane dal centro delle città.

Cosa sono i colori solidi?
Affinché una tela abbia un colore fermo, il colorante deve penetrare nella fibra e combinarsi chimicamente con essa. Si dice che un colorante è solido quando è resistente.
La solidità del colorante dipende da tre fattori: naturalezza chimica del colorante, modo di unione con la tela e tipo di tintura. Se il colore è solido non sarà attaccato da nessun fattore esterno. Parliamo di colori poco solidi e di colori solidi. Senza dubbio è necessario specificare a quale tipo di solidità ci riferiamo: solidità all’acqua, alla luce, allo sfregamento, al percloroetilene, a altri solventi, ecc. La parola “solidità” non è sinonimo di ”buono o cattivo fissaggio”. Un colorante può essere fissato molto bene nella tintura (se il processo di tintura è stato fatto correttamente) ma può avere poca solidità all’acqua, per esempio. La solidità di un colorante si misura da 1 a 5. una volta tessuta una stoffa,si può conoscere la solidità che ha nei confronti dell’acqua, del percloroetilene, della luce, ecc. Se si applica un fissante alla stoffa colorata la solidità può aumentare. Per provare se il colore di una stoffa è solido si può leggere qui di seguito.

Foto: asiaqualityfocus.com
In cosa consiste la colorazione irregolare di un tessuto?
A volte i capi che compriamo hanno degli errori di colore; prima di comprare vale la pena osservare attentamente se il colore è uguale su tutta la stoffa, se ci sono punti o zone più sbiaditi o se ci sono irregolarità che si notano molto. Se non ce ne accorgiamo, in seguito si potrebbero presentare vari errori dovuti a differenti cause. In alcuni casi, se vediamo che dopo il lavaggio il colore è molto cambiato, potrebbe non essere un nostro sbaglio, ma una stoffa già colorata male.
Le cause di tali irregolarità possono essere molto varie:
1. Un primo caso è dovuto alla struttura irregolare di quasi tutto il tessuto o del filato
2. Oppure può essere la preparazione sbagliata della colorazione del tessuto,in particolare dovuta ad un errore nel processo tecnologico prescritto in ogni fase della pre-preparazione, o ad un residuo nella mescola, misure sbagliate di detergenti, acidi,alcalini o altre preparazioni supplementari. Possiamo anche citare l’umidità irregolare dei prodotti, la loro deformazione, cambio di densità, ecc.
3. Nel terzo gruppo ci sono i difetti causati dalla stessa colorazione. Per esempio, l’uso scorretto di una macchina, degli elementi guida o delle sagome, la cattiva preparazione del bagno di tintura,la cattiva qualità dell’acqua o di altri additivi, ecc. I prodotti risultanti possono avere righe o strisce (difetto originato probabilmente durante la fresatura o la tessitura), punti più chiari o più scuri o pigmentazione locale. I prodotti possono avere grinze derivanti dalla colorazione irregolare. I punti localizzati possono essere causati dalle macchie di tinta, da acido o altri composti. I difetti strutturali possono essere causati dalla torcitura del tessuto.

martedì 18 marzo 2014

Tutto sui capi colorati (1)


Tutto sui capi colorati: come evitare che stingano?
Uno degli argomenti che più mi interessano è quello dei capi colorati. Mi domando e ho domandato a professionisti se c'è un modo per sapere se la tinta di un capo è buona, è duratura, ecc. Pubblicherò nelle prossime settimane alcuni articoli su questo tema per poter rispondere ad alcune domande frequenti...si può evitare in qualche modo lo scolorimento dei capi? Il sole toglie il colore ai panni? I prodotti commerciali smacchianti danneggiano i colori? Quali fibre stingono e quali no? Come si capisce se il colore di un capo e' sbagliato.

La causa dei principali "incidenti di lavaggio"
Tutti sappiamo che la maggioranza degli incidenti di lavaggio riguardano i “famosi “ scolorimenti: o un capo di più colori stinge e i colori si mescolano tra loro. Oppure un capo di un unico colore lascia  molto del suo colore al primo lavaggio, rovinando così gli altri capi. Quando compriamo dei capi, non possiamo sapere “a priori” se  stingono, l’etichetta non dice molto al riguardo. In genere la roba di buona qualità ha colori solidi che non scambiano al primo lavaggio.

Come evitare gli scolorimenti?
La prima cosa è tener conto di ciò che raccomanda l’etichetta, è molto bene seguire quello che ci consiglia, specialmente nella scelta fra il lavaggio ad acqua o a secco. A volte tessuti della stessa composizione – per esempio 100% lino – richiedono un lavaggio separato e questo può doversi, a volte, in funzione del colorante o della tinta del capo.
Quando abbiamo un capo nuovo che si può lavare in acqua e non sappiamo come reagirà, possiamo metterlo a bagno in acqua calda e sapone delicato e poi strofinarlo tra le mani e vedere se lascia il colore. Se vediamo che con questo sistema perde moltissimo colore, è meglio lavarlo a mano e da solo. Se invece lascia poco colore possiamo lavarlo con altri capi dello stesso colore o simile e con detersivo per capi colorati, - questo è fondamentale – perché non contiene sbiancanti, oppure, se è scuro con il detersivo per capi neri.

Quali tipi di fibre stingono?
Le fibre sintetiche non stingono e tra loro quelle che più usiamo: poliestere, poliammide, acrilico. Stingono solo le fibre naturali e quella chimiche di polimeri naturali. Quasi sempre troviamo tessuti con un miscuglio di fibre e questo per ottenere maggiore solidità nel colore, evitando gli scolorimenti. I più comuni sono Cotone-Poliestere, Lana-Acrilico, Lana-Poliestere, Acetato-Poliammide, Viscosa – Poliestere.
In questo blog trovi molte informazioni circa gli scolorimenti, e specialmente le soluzioni che possono aiutarti a riparare i danni, anche se è bene sapere che non sempre si può riparare, dipende da molti fattori.

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