venerdì 15 marzo 2013

Scegliere un buon detersivo (2)

Per quanto riguarda le macchie colorate, succede un’altra cosa. Per ottenere un prezzo conveniente, si utilizzano sali (perborati) che disperdono ossigeno e agiscono alle alte temperature, generalmente a partire dagli 80°. Se si sta lavando in acqua fredda o a bassa temperatura, questi sali non hanno nessun effetto, lasciando i capi macchiati. La chimica moderna ha elaborato sali (piretrine) che disperdono ossigeno a basse temperature, generalmente a partire dai 30°. Questi svolgono facilmente la funzione di ossidare (sbiancare), ma questi sali sono leggermente più costosi di quelli che agiscono alle alte temperature, e quindi si potranno trovare solo in detersivi di alta qualità, che cioè non sono molto economici come quelli detti “convenienti” (anche se, io considero questi, realmente costosi).

Lo stesso succede con i dispersanti. Questi sono altrettanto importanti, giacché evitano che lo sporco presente nell’acqua di lavaggio torni a depositarsi nei tessuti (questo è ciò che si chiama “ingrigimento”, che è uno dei problemi a cui alludeva Beatriz in una delle domande a questo blog). Per ribassare il costo del prodotto, i produttori riducono la quantità di dispersanti necessari nel detersivo. Con questo, ciò che si ottiene è una colorazione grigia sul bucato derivante dallo sporco presente nel lavaggio. I dispersanti presenti nei detersivi di qualità, sono quelli che rendono effettivi gli altri componenti, facendo in modo che il bucato resti bianco senza ingrigimenti.

Con i catturanti del calcare accade la stessa cosa. Se non è presente nella corretta proporzione, il calcare presente nell’acqua, annulla l’azione del sapone e degli altri componenti, col risultato che il detersivo non lava.

E, infine, commentiamo il tema dei profumi. È il componente di minor costo, e il più presente nei detersivi “convenienti”. Questo è l’unico composto realmente prescindibile nella formulazione del detersivo. Un buon detersivo non deve rilasciare alcun odore. L’unico profumo del tessuto è il profumo di “bucato pulito”, il profumo proprio del cotone e nient’altro. Il facile impiego di questo ricorso da parte dei produttori di detersivi, si fonda sul fatto che, psicologicamente, il bucato pulito con un certo profumo, dà al consumatore una sensazione (errata) di pulito, nonostante i panni non siano ben lavati (“Uhmmm, che buon profumo! Profuma di rosa o di limone, ma il mio bucato è grigio!”); se ci piace che il nostro bucato abbia un buon profumo, sceglieremo quello che ci piace e lo utilizzeremo in maniera opportuna (nell’ammorbidente, nei profuma-ambiente per armadi, in sacchetti, in pasticche profumate nell’asciugatrice, ecc.) e non ci accontenteremo del profumo (dato che a volte sono alquanto sgradevoli) che ci dà il produttore nel suo detersivo conveniente.

La mia raccomandazione è semplice, non riempire troppo la lavatrice, utilizza un programma con una temperatura tra 40° e 60° e, soprattutto, utilizza un buon detersivo; tutti i produttori hanno prodotti di alta qualità (il migliore di ciascuna marca), che, anche se costerà un po’ di più la momento dell’acquisto, da quello stesso momento comincerà ad essere conveniente (e tu avrai un bucato più pulito), che è quello che conta! Per ultimo, dimenticate i detersivi di marca bianca che, come avete visto, potete immaginare che cosa vi stanno vendendo.

Un saluto a tutti e, se avete bisogno di qualche delucidazione, vi aiuterò con molto piacere.

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